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VECCHIE E NUOVE DIPENDENZE - FURIO RAVERA - 13 MARZO 2013

Da qualche tempo si parla di nuove dipendenze, nuove droghe e nuovi modi di dipendere, da internet, dal sesso, dal lavoro (!). E' tutto nuovo? E' un segno che gli esseri umani stanno cambiando?.


Cambiano i modi ma il meccanismo che è in gioco è sempre lo stesso ed è vecchio quanto sono vecchi gli animali.

Bovini, ovini, suini ed equini cibandosi di una leguminosa (locoweed) vanno incontro ad una dipendenza chiamata locoismo, caratterizzata da una ossessiva ricerca della pianta.

Gli elefanti amano l' alcol che ricavano da frutti di palme fermentate, i mandrilli si drogano con la radice di iboga, una pianta allucinogena, prima di un combattimento per la conquista di una femmina.

Renne, scoiattoli e, sembra, anche le mosche si inebriano con l'amanita muscaria.

I ratti di laboratorio imparano ad iniettarsi compulsivamente cocaina ed altre sostanze eccitanti.


Qui non ci sono spacciatori né cattive compagnie c'è l'incontro casuale con un'esperienza che premia donando uno stato piacevole, comunque lo si giudichi dall'esterno.


Tutto il meccanismo delle dipendenze ruota intorno a quello che possiamo chiamare il "sistema della ricompensa" che, come abbiamo visto, è diffusamente presente nelle specie viventi.

Gli animali si comportano come gli esseri umani e gli umani come gli animali, ed è proprio nelle dipendenze che gli uomini si assimilano agli animali, nel senso di divenire vittime di automatismi biochimici.


Anche quando la dipendenza è apparentemente complessa, la dipendenza da internet per esempio, non c'è differenza, tutto si basa sulla scoperta che un'azione o un'insieme di azioni produce uno stato piacevole ma sempre più autistico.

Se una certa cosa accende la scintilla del premio nel cervello, viene fissata saldamente nella memoria e cercata ancora.

Questo sistema è stato concepito dalla natura per farci diventare dei drogati? No certamente.

E' un sistema al quale sono state affidate alcune funzioni importanti per la vita, la riproduzione, l'alimentazione e lo stesso attaccamento.

Purtroppo questo sistema non è molto selettivo e può essere attivato anche da altre sostanze ed altre esperienze ma il risultato ultimo è sempre lo stesso: il premio del piacere.


E' difficile trattare le dipendenze perché c'è in gioco il piacere.

Non valgono i richiami morali né gli inviti ad essere giudiziosi.

Il sistema della ricompensa pretende gli si dia qualcosa in cambio, non ammette il vuoto: non devi più drogarti, non devi stare più su internet, basta con quel telefonino, lavora di meno, non giocare più a poker... Richiami inutili se non si restituisce qualcosa che permetta di pensare che la vita è degna di essere vissuta.

Se si tiene conto di queste considerazioni si coglierà l'ingenuità di certi provvedimenti, come una vita sotto controllo per esempio.


Prevenzione e cura hanno in comune una stessa esigenza, l'educazione al piacere. Il compito è complesso perché necessita di mettere in campo varie strategie.

Va costruita e rinforzata la capacità di aderire ad un progetto, vanno diversificate le occasioni di soddisfazione, va sviluppata la capacità di tollerare le frustrazioni disseminate lungo il percorso per raggiungere un obiettivo piacevole.

Va educato il gusto affinchè la vita possa essere apprezzata in tutti i suoi sapori e possa essere colto l'impoverimento che ogni condotta di dipendenza produce nell'esistenza.


Esaminando la storia personale di soggetti dipendenti si osserva che la noia è un'esperienza frequente, queste persone hanno l'intuizione che la vita potrebbe essere vissuta con maggiore soddisfazione ma non sanno come fare né cosa fare.

Ad un certo momento l'incontro con una sostanza o un certo comportamento fornisce l'illusione di aver trovato la soluzione e la vita comincia ad organizzarsi intorno a questa esperienze escludendo contemporaneamente le occasioni di vita più adeguate.


Dipendere è l'epressione di un disperato bisogno di trovare un senso nella propria vita.

Le strategie educative e di prevenzione devono considerare che capacità di tollerare la noia e capacità di trovare un senso nella quotidianità sono capacità fondamentali per l'equilibrio di un individuo.

Quanto c'è nella vita dei giovani che favorisca tutto ciò?


Dott. Furio Ravera